Parlare delle Bolle di Nardini... come?
Di un'opera di architettura contemporanea fantastica.
Ideata dall'architetto Massimiliano Fuksas per celebrare i 225 anni di una distilleria di acquavite, la più antica d'Italia.
Guardare questa struttura tutta vetro, acciaio e cemento, è uno spettacolo per gli occhi: entrarci, un'esperienza sensoriale. Due bolle ellissoidali in vetro trasparente che sembrano fluttuare sulla pozza d'acqua sottostante.
Al suo interno un laboratorio di ricerca e controllo qualità che certamente non manca ai prodotti della Nardini.
Un luogo futuristico che non finisce mai di stupire, una sala riunioni scavata nel terreno, come lo è l'auditorium, che ha ospitato convegni e spettacoli. Tutto domotica, dallo schermo alle poltroncine per scoprire all'esterno una scala discendente, usata anche come tribuna per gli spettacoli performativi che spesso hanno trovato spazio al suo interno.
Entrata quasi per caso, in questo luogo un po' alambicco un po' insetto gigante dalle lunghe zampe d'acciaio, mi sono sentita un po' Alice. I tagli sapienti nel cemento creavano, in una giornata di sole accecante, un gioco di luci ed ombre che mutavano ogni aspetto.
Un'architettura d'autore. Un'azienda leader che merita senz'altro una visita.
Un punto d'incontro tra natura, idee e forme.
Lorenza per Ddmag