Il nostro contributor Andrea oggi ci porta alla scoperta di un artista eccentrico, ma senza dubbio estremamente interessante. Leggiamo insieme!
Damien Hirts invade le sale di Palazzo Grassi e di Punta della Dogana con una serie di ritrovamenti ad hoc.
Il progetto dell'artista inglese, maestro dell'insinuare il dubbio nei suoi spettatori, colpisce ancora mescolando finzione e realtà.
Treasures from the Wreck of the Unbelievable, a cura di Elena Geuna, espone una serie di oggetti ritrovati nel 2008 al largo della costa orientale dell'Africa, rimasti sul fondare marino per oltre duemila anni.
Questo è il punto da cui l'artista inizia a costruire il suo mondo, affiancando alle opere recuperare, vengono presentati una serie di scatti dei ritrovamenti e un video a documentare e a supporto del lavoro di recupero.
Dal fondale del mare l'artista ha riportato alla luce, oltre a statue, busti ed altri elementi classici una serie di oggetti insoliti come statue raffiguranti topolino, robot, amazzoni e altri personaggi contemporanei arricchiti da molluschi e alghe a causa della presunta giacenza sul fondo dell'oceano.
Hirts mescola realtà e finzione come più gli è congeniale, alterando la realtà attraverso la costruzione di quella da lui immaginata.
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