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Lifestyle
30 Novembre 2015
Osteopatia in età evolutiva: la stenosi del canale lacrimale
Si conclude con questo interessante post l’approfondimento che il dott. Emiliano Zanier ha curato per noi sull’applicazione dell’osteopatia in età evolutiva. Oggi in particolare ci accompagna con chiarezza a conoscere un’affezione del canale lacrimale, la stenosi.

La stenosi del canale lacrimale (o dacriostenosi) è una affezione congenita o aquisita che colpisce il 5% della popolazione dei neonati, nella sua forma congenita. La dacriostenosi congenita compare generalmente tra le 3 e le 12 settimane di vita, con una lacrimazione senza sosta, detta epifora, di un occhio o di entrambi: l’assenza di aspetti purulenti la differenzia da infezioni batteriche o congiuntiviti. La dacriostenosi acquisita ha varie cause, che possono verificarsi nella vita neonatale: infezione cronica del sacco lacrimale, congiuntivite, rinite ipertrofica, ipertrofia del turbinato inferiore, ecc..

La molteplicità delle cause che possono provocare una stenosi del canale lacrimale è uno dei motivi fondamentali per cui, prima di procedere con terapia osteopatica, è fondamentale una corretta diagnosi pediatrica ed eventualmente oculistica. L’approccio terapeutico alla dacriostenosi varia ovviamente a seconda della causa che ha scatenato questo disturbo; la dacriostenosi acquisita ha spesso cause che necessitano intervento medico: dall’uso di antibiotici ad interventi chirurgici che mirano a dilatare il canale naso-lacrimale. La stenosi del canale lacrimale congenita invece, spesso si considera una forma benigna, che si risolve spontaneamente entro i 6 mesi di vita e che necessita di trattamento medico solo in caso di mancata risoluzione. Nella stenosi congenita, già l’approccio classico dell’oculista e dell’ortottista prevede l’insegnamento ai genitori del lattante di manovre di massaggio del sacco lacrimale, per favorire la spremitura dello stesso e il drenaggio delle lacrime.

Ciò che viene ignorato è che è possibile ricorrere al trattamento manipolativo osteopatico in questi casi. Esistono pochi casi documentati in letteratura, ma dobbiamo considerare che la molteplicità di cause che possono causare la stenosi del canale lacrimale rendono difficile scegliere l’osteopatia come approccio terapeutico efficace: come per ogni strumento essa è specifica ad esempio nell’aiutare a migliorare la dinamica delle ossa craniche e il drenaggio del viso e del collo, ma è richiesto un altro approccio, di natura medica, laddove vi sia ad esempio infezione batterica o poliposi. Fondamentale è capire, dunque, quando il miglioramento degli aspetti funzionali può migliorare il quadro complessivo, e quando, invece, è necessario l’apporto medico, anche chirurgico.

L’osteopatia si avvale delle mani dell’operatore come strumento di lavoro: è possibile palpare e valutare la mobilità e la forma delle ossa del cranio e in particolare dell’orbita, tramite precise capacità manuali e di comprensione delle disfunzioni craniche specifiche. Dopo questa valutazione iniziale, l’osteopata può trattare con manovre estremamente dolci il cranio del neonato e ottenere dei miglioramenti in quella che viene definita la cinetica cranica, ma anche importanti aspetti di drenaggio del collo e del viso.

Curiosamente, un recente studio pubblicato in una prestigiosa rivista indicizzata (British Journal of Ophthalmology) ha rilevato che una risoluzione precoce della dacriostenosi è legata ad un maggior rischio di insorgenza disturbi visivi (anisometropia) rispetto alle risoluzioni tardive, anche con trattamento chirurgico. Questa osservazione, abbastanza curiosa, dovrebbe portare una maggior attenzione verso questo disturbo ed una interpretazione in chiave osteopatica è possibile infatti: la dacriostenosi potrebbe essere un sintomo di un’alterazione della dinamica cranica e più in generale della salute dell’orbita e della regione oculare e la sola risoluzione del sintomo potrebbe non essere un dato sufficiente per ritenere “guarita” la zona. Ovviamente queste personali deduzioni devono trovare una futura conferma tramite osservazione e studi scientifici e fondamentale dovrebbe essere trattare con trattamento manipolativo osteopatico la dacriostenosi e osservare la frequenza o meno di successiva anisometropia.

Potete trovare informazioni utili e preziosi consigli per la vostra salute anche nel blog di Emiliano Zanier.

DD

Foto tratte da Pinterest
 
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