Il blog Vendetta Uncinetta è uno spasso: imparare divertendosi è la cosa più bella che ci sia e la sua ideatrice, Gaia Segattini, lo sa benissimo. Per questo, tra un tutorial, una ricetta e un libro, la sua ironia fa affiorare la nostra creatività sopita. Pronte a conoscerla meglio e a imparare qualcosa da sferruzzare quest'esate?
Ciao Gaia, ti ricordi il colore dei tuoi primi ferri da uncinetto? Regalati o comprati?
All'inizio ho sempre lavorato con gli uncinetti di mia mamma... di alluminio, colorati, bellissimi.
Di solito uso il n°4, ne ho uno rosso e uno viola; sono sempre stati gli uncinetti con cui ho lavorato meglio, non riesco con quelli in plastica o bambù, ad esempio. Ultimamente però ho cominciato ad usare quelli ergonomici di Clover e mi trovo benissimo!
Fare le cose a mano richiede tanta pazienza: è una dote di natura o la si impara per passione?
Nel mio caso non è affatto un dono di natura! Anzi, sono una persona che vorrebbe che tutto si realizzasse in poco tempo. Dall'uncinetto e dai progetti di cucito invece ho imparato la pazienza ed a preventivare molto più tempo di quello che, per ottimismo, penso di impiegare all'inizio. Però mi è rimasta la tendenza a realizzare progetti poco complicati anche se magari d'impatto, ma vedo che è uno stile che piace molto a chi mi segue. Ho un progetto infinito in cantiere, una coperta di Hexi Puffs (una sorta di esagoni modulari imbottiti) che so già ci metterò anni a completare, è il mio primo progetto a lunga scadenza! E un cardigan per me che ancora è senza maniche....
La tua ultima creazione? E una novità che ti ha entusiasmato?
Mi piace l'idea di utilizzare l'uncinetto non per realizzare un capo intero ma per personalizzarne un altro già esistente, in maglia o jersey; per me è più stimolante e divertente e trovo il risultato più attuale. Proprio con questa idea ho recentemente realizzato una t-shirt ricoperta di ciliegie crochet!
Ammiro molto il lavoro di Laura Soria (https://www.facebook.com/laura.soria.54?ref=ts&fref=ts), inventa spesso cose interessanti, ultimamente ho amato le sue espadrillas ad uncinetto, ad esempio.
Fatto a mano è bello perché?
Perché ci metti tanto a farlo, ne capisci i passaggi, le difficoltà e quindi ha più valore affettivo.
E poi perché, nel mio caso, mi ha permesso di entrare in contatto con persone meravigliose dentro e fuori dall'Italia.
L'estate si avvicina: cosa ci consigli di imparare durante il tempo libero per liberare la mente?
A volte tendiamo ad identificare l'oggetto con la tecnica purtroppo, cosa che non succede con altre arti artigianali più "sdoganate": un falegname può realizzare una cassapanca rustica o una scrivania minimale per il nostro ufficio, perché dovremmo pensare che con il macramè, ad esempio, possiamo realizzare solo orecchini? Vorrei avere tempo di imparare tutte le tecniche possibili e reinventarne lo stile, come il macramè.
Potete seguire Gaia e i suoi progetti anche su Vanity Fair e Frizzi Frizzi: ne imparerete delle belle!
DD