Qualche giorno fa ho ricevuto una mail di Chiara, una lettrice di DDmag.it, che mi parlava di Veronica Presta, una giovane pittrice di Conegliano Veneto (TV). Mi ha piacevolmente sorpreso il suggerimento di Chiara, così le ho chesto di intervistare lei stessa l'artista.
C- Ciao Veronica, quando hai iniziato a dipingere?
V- Praticamente da sempre, ma è all'Accademia che ho iniziato a canalizzare i miei "slanci artistici" in modo più consapevole e profondo. Ho iniziato dipingendo figure astratte per poi passare ad una pittura più "figurativa".
C- I protagonisti delle tue opere sono gli oggetti: è una scelta stilistica o istintiva?
V- Diciamo entrambe le cose: gli oggetti che ritraggo sono camaleontici, si fondono e si confondono con la trama regalando un nuovo punto di vista attraverso il quale osservare la realta. Vorrei che gli oggetti che dipingo venissero considerati per quel che sono nella realtà di ogni giorno, senza nessun rimando simbolico o significati nascosti. Il frullatore resta un frullatore, la televisione è la televisione, non vuole essere il totem dell'elettronica, così come la caffettiera non diviene il manifesto ideologico di una pubblicità. Questo tipo di pittura mi permette di ampliare i livelli sensoriali di interpretazione, di costruire immagini in grado di trasmettere familiarità, quotidianità, ma anche curiosità.
C- Passi con semplicità dalla pittura, all'illustrazione, alla grafica, quant'è determinante l'influenza di un linguaggio sull'altro?
V- Mentre la pittura da spazio totale all'immaginazione nella grafica ci sono più regole da rispettare, ma anche in questa arte cerco sempre di creare un contesto accattivante ed identificativo di quello che è il "mio mondo".
Le immagini nella gallery sono alcune opere di Veronica, mentre la ragazza nella foto è Chiara Peruch, a cui rivolgo un grazie tutto speciale.
DD