In un giorno davvero magico ho avuto la fortuna di incontrare Babbo Natale in persona, così ho deciso di fargli un sacco di domande… Leggete cosa ne è venuto fuori!
Mi ha ricevuto il folletto segretario di Babbo Natale, piccolo e tutto vestito di verde, che mi ha portato da lui, raccomandandomi di non rubare molto tempo perché questo è un periodo di intenso lavoro per la fabbrica di giocattoli e di doni. Babbo Natale mi attendeva nel suo ufficio, alle prese con le letterine provenienti da tutto il mondo. Si scusa subito per il disordine: «Sai com’è Isabella, io ho una certa età e non ho mai imparato a usare l’email spiega, perciò mi ritrovo ogni anno sommerso da quintali di lettere di carta». Mi fa accomodare e alimenta il fuoco del caminetto.
Babbo Natale, allora esisti davvero?
Certo che esisto. E non capisco perché tutti voi nel mondo da una certa età in poi cominciate a non credere più in me. Bel ringraziamento dopo anni e anni in cui vi ho portato regali di ogni tipo. Anzi, vi dirò di più, io ho anche una data di nascita e ho cambiato più volte residenza e lavoro.
Quindi non sei di origine lappone e non hai sempre fatto il “portatore di doni”?
Ma no. Sarebbe stato noiosissimo fare sempre lo stesso lavoro per 1.750 anni.
Nel nord Europa ti chiamano Santa Claus, vero?
Esatto. E Santa Claus non è altro che la contrazione di Sinterklaas, termine olandese che sta per Sint Niklaas, ovvero San Nicola.
In quanti posti hai vissuto?
Dovete sapere che san Nicola è famoso in tutto il mondo. Oltre che in Italia, anche nei Paesi di fede ortodossa, in particolare Grecia e Russia, e in tutto il nord Europa. Per esempio è patrono di Amsterdam, capitale dell’Olanda. Furono proprio i coloni olandesi trasferitisi in America e fondare la città di New York, che all’inizio si chiamava New Amsterdam. E proprio in America mi hanno affidato il ruolo di Santa Claus, diffondendolo in tutta la cultura anglosassone e scandinava. Poi sono arrivato nel sud Europa con il nome di Babbo Natale e in America Latina. Oggi mi conoscono perfino in alcuni Paesi arabi, in Giappone e in Corea. In alcune nazioni dell’est europeo mi chiamano “Nonno Gelo”.
Ma come mai hanno affidato proprio a te il ruolo di portare i doni a Natale?
Sono stati ispirati da un mio gesto compiuto in gioventù. I miei vicini di casa, avevano tre figlie da sposare, ma essendo poveri non potevano permettersi di fornire loro una dote. Il padre, disperato, pensò di far fare loro un brutto lavoro, in modo da guadagnare il denaro necessario per la dote. Appena seppi di questa sventura, per tre notti andai a gettare all’interno della casa dei miei vicini altrettante sacche di denaro, sufficienti per i matrimoni delle tre ragazze. Purtroppo l’ultima notte qualcuno mi vide e diffuse la voce. Da lì è nato il personaggio di colui che di notte porta i doni nelle case.
Il tuo costume ufficiale è sempre stato questo o l’hai cambiato nel corso dei secoli?
In realtà, all’inizio ero vestito di bianco. Poi, in epoca moderna, mi sono dovuto “globalizzare” anch’io e trovarmi uno “sponsor”: sapete com’è, devo mantenere la fabbrica di giocattoli, dare da mangiare a tutti i folletti che vi lavorano e alle renne, fare la revisione annuale della slitta. Quindi è stata una nota marca di bevande analcoliche, la Coca Cola, a procurarmi il vestito.
La notte di Natale si avvicina. È tutto pronto per la consegna dei doni?
Oh, no. Qui si lavora fino all’ultimo momento. Siamo sempre in ritardo, le richieste dei bambini sono sempre più particolari. Ho dovuto assumere un esperto di tecnologia per farmi spiegare cosa fossero tablet, smartphone, i-pad e tutte quelle cose strane. Per fortuna, la consegna dei doni non è tutta concentrata nella notte tra il 24 e il 25 dicembre. In alcuni Paesi e anche in certi comuni italiani, i bambini ricevono i doni la notte di san Nicola, il 6 dicembre. Ora scusami, ma ora devo proprio andare. Però se vuoi puoi chiedermi un regalo per Natale?!
Dopo questa bellissima chiacchierata sono tornata piccina: non vedo l'ora di preparare il latte con i biscotti per Babbo Natale e di aspettarlo sotto le coperte assieme ai miei bimbi.
Auguri a tutti voi!
DD