Ottobre, novembre e l’autunno sono sempre stati i miei nemici fin da piccola perché erano tristi, le giornate si accorciavano, iniziavano le pioggerelle uggiose, i piedi freddi e la sindrome da “Sabato del villaggio” del Leopardi per intenderci. A Miami ci sono le palme e le iguana tutto l’anno, non si accende il caminetto e non si stempera il bagno la mattina con il vapore della doccia, ma vivere qui mi ha reso vittima di una di quelle magie da Harry Potter: ora adoro l’autunno. Il sole si fa più pallido, le zucche, Halloween e uno dei miei film preferiti E.T. e l’umidità comincia a svanire. Il sogno di qualche giorno d’autunno con le foglie che cadono però si avvera solo quando si fa un salto a Boston per una full immersion nel “foliage”, le prime caldarroste, la clam chowder e i lobster roll, la temperatura che scende vicino ai 10 gradi e quel cannolo con la cioccolata calda che non ci fa sentire in colpa perché tanto le calorie si consumano camminando.
In Italia andiamo a cercare i funghi nei boschi e accendiamo i termosifoni, il piumone sul letto e il pigiama di flanella, impermeabile, cappello e stivali prendono il sopravvento, come il riscaldamento in macchina per sbrinare la mattina presto. A Miami no, la vita è scandita dall’aria condizionata e le croquetas Cubanas, i mercatini e qualche garage sale e l’apertura della stagione dei granchi, a Wellington cominciano i tornei di polo. Quanto all’incorporare il gusto italiano in un apparente stallo stilistico, bisogna lavorare un po’ di creatività. Il cambio degli armadi porta felicità perché non ci si annoia a vedere sempre la stessa roba e non si sente l’incombenza di doversi andare a comprare di tutto per entrare nel mood dell’autunno. Ci sono delle regole che si devono rispettare, tipo quella che vuole i lini e i colori sgargianti del cotone riposti per l‘inverno. Non è poi cosi facile da spiegare a chi ha sempre vissuto in climi tropicali, una cosa molto italiana, ma se dicono che lo stile italiano è chic ed elegante, va un po’ presa come la tabellina del nove, impara a memoria e via. Scordiamoci i prendisoli bianchi e la camicia di lino che quando li ritiriamo fuori a maggio ci fanno lo stesso effetto del maglioncino di cashmere e la giacca scamosciata. Le mani rugose del tweed e dello Shetland non sono la migliore delle idee, ma i jeans con le camicie di flanella, stivaletti e un cappello di feltro fa molto atmosfera.
Comunque, lo scenario perfetto per aver cambiato gli armadi si presenta quando decidi di fare un weekend o un viaggio di lavoro al freddolino, visto che sei pronta tipo Mary Poppins, appropriata alla stagione e praticamente perfetta alla situazione. Quando il corpo fa più fatica ad adeguarsi allo sbalzo di temperatura che i propri vestiti, è vittoria, confidenza e appagamento.
Francesca
Certo, l'autunno ha quel non-so-che di chic, ma siamo sicure che molte di voi vorrebbero fare il cambio con Francesca e trasferisi a Miami, non è vero?
DD